Villa Repeta Giustina

Sassatelli, Prina, Prosdocimi, Benedettini di Santa Giustina di Padova, Iskcon.
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Scheda Storica

Questa villa venne eretta nei primi decenni del ‘500 dai nobili Repeta.
Quella che vediamo oggi è il frutto di una ristrutturazione ottocentesca di edifici più antichi.

La facciata è contraddistinta al pianoterra da tre grandi archi a tutto sesto, attualmente chiusi da vetrate, inframezzati da larghi pilastri bugnati che si protendono in strette lesene fino al cornicione a dentelli.

Nella parte superiore della villa, cioè il piano nobile, si aprono tre bifore centinate, mentre nel sottotetto sono presenti piccole aperture rettangolari. La struttura culmina in un alto frontone che si eleva al centro, mentre agli angoli si ergono due artistici acroteri.

I nobili Repeta la mantennero fino alla fine del Settecento quando fu acquistata dalla nobile casa Sassatelli d’Imola. Più tardi, nel 1820 ne risultava proprietario il conte Antonio Prina di Este la cui famiglia in seguito la cedette, verso la fine dell’800, alla famiglia Prosdocimi di Noventa Vicentina. La villa, occupata durante la Seconda guerra mondiale da reparti militari ed affidata poi nel dopoguerra a famiglie private, venne ridotta in uno stato pietoso.

A risollevarla furono i padri benedettini dell’abbazia di Santa Giustina di Padova che la acquistarono nel 1957 e fecero eseguire vari lavori di restauro per renderla agibile. Agli inizi degli anni Noventa, il complesso è stato acquistato da una comunità Hare Krisna che ha attuato interventi di miglioramento delle strutture.

Lungo le mura di cinta della Villa si può vedere la facciata di un piccolo oratorio cinquecentesco dedicato a San Giovanni Battista. L’interno custodiva un altare in marmo sopra il quale si ergevano tre statue in pietra raffiguranti la Beata Vergine, San Giovanni Battista e Santa Lucia.

Ai piedi di queste sculture era scolpita la seguente iscrizione: MDXXXI Templum Divi Joannis Baptiste. Pertanto il sacello sarebbe stato eretto nell’anno 1531.